I topolini domestici sono animali curiosi, intelligenti e molto attivi. In una gabbia, tendono a esplorare ogni angolo, arrampicarsi sulle sbarre e scavare nella lettiera. Sono mammiferi, quindi creature sociali ma quando sono in gruppo e il cibo scarseggia, il loro comportamento diventa competitivo.
Allora, sia in natura che in cattività, emergono gerarchie sociali, con individui dominanti che ottengono l’accesso prioritario alle risorse e la comparsa di piccoli conflitti, come spinte o inseguimenti, che raramente sfociano in aggressioni gravi.
Se la carenza di cibo è prolungata, i topolini possono mostrare segni di stress, ridurre la loro attività e persino modificare il loro comportamento alimentare, cercando di accumulare e nascondere il cibo disponibile. In casi estremi, possono verificarsi episodi di cannibalismo, soprattutto se ci sono cuccioli nel gruppo.
In condizioni di scarsità di cibo, anche gli esseri umani possono mostrare comportamenti simili a quelli dei topolini. La competizione per le risorse può portare a tensioni sociali, conflitti e persino a strategie di sopravvivenza estreme. La fame può influenzare il comportamento, portando a decisioni impulsive e a una maggiore aggressività in situazioni di stress.
Ci sono stati casi documentati di elevata aggressività e persino cannibalismo in situazioni in cui gruppi di persone, trovandosi in condizioni disperate, hanno adottato comportamenti estremi per sopravvivere, come in contesti di carestie, naufragi e guerre.
Alcuni studi hanno analizzato il fenomeno dal punto di vista psicologico e sociale, evidenziando come la fame estrema possa alterare il comportamento umano e portare a decisioni impensabili in condizioni normali. Inoltre, l’aggressività può manifestarsi come meccanismo di difesa in situazioni di minaccia, spingendo le persone a comportamenti violenti per proteggere sé stessi o le proprie risorse.
Altri studi hanno evidenziato come l’eccessiva densità di individui in uno spazio ristretto possa portare a stress, aggressività e comportamenti disfunzionali. Questo fenomeno è stato osservato con modalità simili sia negli animali che negli esseri umani, con effetti che possono includere tensioni sociali, aumento della violenza e persino comportamenti estremi in situazioni di scarsità di risorse.
La Terra non è infinita e può essere assimilata ad una gabbia. Dal 1800 ad oggi, la popolazione mondiale è aumentata in modo esponenziale. Nel 1800, si stimava che la popolazione globale fosse di circa 1 miliardo di persone. Nel corso del XX secolo, grazie ai progressi nella medicina, nell’agricoltura e nelle condizioni di vita, la popolazione è cresciuta rapidamente, raggiungendo 2,5 miliardi nel 1950 e 6 miliardi nel 2000. Oggi, la popolazione mondiale ha superato gli 8 miliardi di abitanti. Anche se il tasso di crescita è diminuito rispetto al passato, si prevede che fra 50 anni la popolazione raggiungerà e supererà i 10 miliardi.
Man mano che la gabbia diventerà troppo piena aumenteranno le tensioni sociali legate alla scarsità delle risorse. Queste avranno un ruolo significativo nel rallentamento della crescita della popolazione ma anche nell’aumento della conflittualità delle società nei prossimi decenni.
I principali fattori che determineranno la fine della serenità nella vita di questo pianeta sono:
- Competizione per le risorse: La crescita della popolazione e il cambiamento climatico stanno riducendo la disponibilità di risorse essenziali come acqua, cibo e terra coltivabile. Questo porterà sempre più a conflitti interni e internazionali, come localmente è sempre successo e sta succedendo anche in questo momento.
- Disuguaglianze economiche: La distribuzione ineguale delle risorse accentuerà le tensioni tra gruppi sociali e nazioni, con aumento di instabilità politica e proteste. Queste tensioni, fomentate da menti distorte e irrazionali al potere, porteranno al moltiplicarsi di sofferenze e distruzioni …copioni che già sono in atto in molte regioni della terra.
- Migrazioni forzate: La scarsità di risorse e i cambiamenti climatici stanno già spingendo milioni di persone a migrare verso regioni più favorevoli, creando pressioni sulle infrastrutture e sulle economie locali. Questo aumenterà la conflittualità all’interno dei gruppi sociali e il dilagare di reati e disordini sociali. Anche questo in molte zone periferiche delle grandi città occidentali si manifestano già oggi.
- Crisi alimentari ed energetiche: L’aumento dei prezzi e la difficoltà di accesso a beni primari genereranno sempre più malcontento e rivolte sociali, come già ora si osserva in diverse parti del mondo con minore capacità economiche.
Questi fattori influenzeranno profondamente le politiche globali e le strategie di sviluppo. Possiamo fare in modo di invertire la rotta verso il baratro?
Secondo me no. Non vi è cura per la sindrome della gabbia troppo piena perché il nostro sistema di protezione biologica primaria, il cosiddetto cervello rettiliano prende il sopravvento quando viene minacciata la vita dell’individuo e questo diventa aggressivo e competitivo anche rispetto al suo gruppo. Se la minaccia è meno intensa il cervello rettiliano riesce ad essere contenuto dal cervello mammaliano riuscendo a limitare la distruttività nei confronti negli altri individui del proprio gruppo ma rivolgendola verso altri gruppi di individui.
Il cervello razionale nella sindrome della gabbia troppo piena è ridotto a mero produttore di strumenti e strategie distruttive, umiliando la sua più nobile funzione di gestione costruttiva delle relazioni con il mondo esterno. Essere usato per distruggere e non per costruire è il fallimento di centinaia e centinaia di milioni di anni di evoluzione della vita in questo pianeta.